IL PESCE: ECATOMBE SILENZIOSA E DIMENTICATA Il  patrimonio ittico mondiale  è  destinato  a  scomparire  a causa  del consumo di pesce. La   relazione   dell’ONU   sulla   pesca   del   2010   denuncia   che   il   77%   delle   risorse   ittiche   mondiali   sono   esaurite.   Ogni   anno, in mare, vengono catturati 86 milioni di tonnellate di pesce. La   relazione   dell’ONU   spiega   inoltre   che   sono   falliti   gli   accordi   internazionali   sulla   pesca   e   che,   se   l’umanità   continuerà a comportarsi così come ha fatto finora, tutto il patrimonio ittico mondiale scomparirà in breve tempo. Secondo    Greenpeace,    300.000    delfini    e    balene    muoiono    ogni    anno,    intrappolati    nelle    reti    delle    navi-fabbrica dell’industria ittica. Eva   Goris,   nel   suo   libro   “Il   nostro   miserabile   pane”-   (Ed.   Groemer   Verlag,   Marzo   2007)   così   si   esprime   sull’   industria ittica:   “Sui   pescherecci   per   la   pesca   a   strascico   e   sulle   navi-fabbrica,   non   c’è   posto   per   la   compassione.   Il   personale   di bordo   conosce   bene   la   brutalità   della   morte   dei   pesci   d’abisso:   al   momento   della   cattura   vengono   portati   velocemente alla   superficie   dell’acqua,   estratti   bruscamente    da   profondità   di   oltre   100   metri   sotto   il   livello   del   mare.    Le   interiora, compresa   la   vescica   natatoria   fuoriescono   loro   dalla   bocca,   gli   occhi   escono   dalle   orbite.   Questi   sono   gli   effetti   della decompressione.” L’esperienza   dei   consumatori   si   limita   ai   bastoncini   di   pesce   dalle   forme   geometriche   regolari   e   ai   filetti   di   pesce   ben tagliati in fettine perfettamente impacchettate. In tal modo viene a mancare completamente il riferimento con questa realtà orribile e crudele. Tuttavia   il   consumo   di   pesce   -   nonostante   le   condizioni   catastrofiche,   la   crudeltà   indescrivibile   e   gli   effetti   distruttivi   sul sistema    ecologico    della    terra,    con    conseguenze    incalcolabili    per    la    sopravvivenza    dell’uomo    -    viene    consigliato regolarmente   con   insistenza   a   scopo   medico,   e   questo   nonostante   sia   risaputo   che   gli   acidi   grassi   Omega   3   si   possono assumere da alimenti di origine vegetale. Malgrado   sia   ormai   inconfutabile   che   presto   non   ci   sarà   più   pesce   nei   nostri   mari,   da   una   parte   la   gente   segue diligentemente   questo   consiglio   medico,   dall’altra   la   pesca   viene   sovvenzionata   a   livello   mondiale   con   15   miliardi   di dollari americani all’anno. In pratica sovvenzioniamo la nostra stessa rovina. Fonte: http://naturklinik.com/it/pubblicazioni/2007/protezione-dell-ambiente2.php METALLI PESANTI NEI PESCI GAMBERETTI: A CHE PREZZO?
Alimentazione e Salute
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