METALLI PESANTI NEI PESCI   I   metalli   pesanti   scaricati   in   mare   si   accumulano   nei   tessuti   dei   pesci   e   costituiscono   un grave pericolo anche per la salute di chi se ne ciba. Fra   tutte   le   sostanze   chimiche   che   raggiungono   il   mare,   i   metalli   pesanti   quali   cadmio   (Cd),   zinco   (Zn),   piombo   (Pb)   e mercurio (Hg), destano maggiore preoccupazione. Si   tratta   di   inquinanti   molto   resistenti   alla   degradazione   che   si   accumulano   prevalentemente   nei   tessuti   grassi   degli animali marini e che penetrano nella catena alimentare, con possibili conseguenze per la salute umana. Il   mercurio,   ad   esempio,   è   una   sostanza   estremamente   tossica   che,   in   concentrazioni   elevate,   provoca   danni   al   sistema nervoso (OMS). (...) Il   cadmio   invece,   accumulato   nel   corpo   umano,   può   comportare   disfunzioni   renali,   decalcificazione   dello   scheletro   e carenze   dell'apparato   riproduttivo,   senza   escludere   effetti   cancerogeni.   La   IARC   (Agenzia   Internazionale   per   la   Ricerca sul Cancro), lo classifica come "cancerogeno per l'uomo (gruppo I)" . Uno   studio   del   MEDPOL   (Programma   dell’ONU   per   controllare   e   ridurre   l’inqui-namento   nel   Mediterraneo)   riporta concentrazioni   di   mercurio   nelle   triglie   (Mullus   barbatus)   fino   a   1   mg   per   pesci   di   un   1   etto   prelevati   sulle   coste nordafricane (dati dal rapporto "Transboundary Diagnostic Analysis", 2005). In   pesci   della   stessa   specie   e   stesso   peso   sono   stati   rilevati   0.8   mg   di   mercurio   nel   Tirreno,   0.2   mg   nel   golfo   del   Leone e   nell'Egeo   e   inferiore   a   0.1   mg   nel   Canale   di   Sicilia.   (...)   I   dati   del   MEDPOL   riferiscono   che   nell'Adriatico   i   livelli   di concentrazione   di   cadmio   nei   tessuti   molli   delle   cozze,   hanno   subito   un'impennata   tra   il   2000-2003   raggiungendo   i   0.4   - 1.2 mg per chilo di peso, superando di 8 volte i livelli registrati negli ultimi 20 anni. Lo   stesso   vale   per   lo   zinco,   le   cui   concentrazioni   nel   Mediterraneo   sono   aumentate   notevolmente   negli   ultimi   20   anni, fino   a   raggiungere   i   210   mg/l   nelle   aree   costiere   maggiormente   inquinate.   Pur   essendo   meno   tossico   per   l'uomo   degli altri   metalli   pesanti,   lo   zinco   può   causare,   però,   danni   al   sistema   riproduttivo   di   molte   specie   marine.   Nell'uomo l'eccessiva    esposizione    allo    zinco    può    avere    effetti    sulla    circolazione,    sull'apparato    digerente,    su    reni,    polmoni, pancreas e sistema riproduttivo. Il   piombo,   invece,   può   ostacolare   lo   sviluppo   del   processo   cognitivo   e   delle   prestazioni   intellettuali   nei   bambini,   nonché aumentare   la   pressione   sanguigna   e   le   malattie   cardiovascolari   negli   adulti.    Inoltre   il   piombo   viene   classificato   dalla IARC   come"possibile   cancerogeno"   per   polmoni,   stomaco   e   cervello.   I   metalli   pesanti   scaricati   in   mare   si   accumulano nei tessuti dei pesci e costituiscono un grave pericolo anche per la salute di chi se ne ciba. http://gifh.wordpress.com/2010/06/24/quello-stronzio-radioattivo-che-contamina-i-pesci/
Alimentazione e Salute
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