DECENTRAMENTO AI COMUNI PETIZIONE POPOLARE Al Presidente della CAMERA DEI DEPUTATI - ROMA Al Presidente del SENATO della REPUBBLICA - ROMA I sottoscritti Cittadini, avvalendosi del diritto sancito dall’Art. 50 della Costituzione della Repubblica, CHIEDONO che   il   Parlamento   voglia   adottare   provvedimenti   legislativi   su   di   un   progetto   di   prelievo   e   distribuzione   della   ricchezza   che   si   fondi   sui seguenti principi informatori: 1)   Il   carico   fiscale   diretto   dovrà   essere   differenziato   per   aree,   e   immediatamente   proporzionato   ai   servizi   esistenti,   allo   sviluppo economico   ed   alla   ricchezza   del   territorio,   dovendo   corrispondere   ad   aree   più   ricche   di   servizi,   economicamente   potenti   ed evolute,   un      carico   fiscale   maggiore   delle   altre.    È,   infatti,   di   immediata   evidenza   che   il   cittadino   che   vive   ed   opera   in   un   contesto dotato   di   strutture   (scuole   medie   superiori   di   ogni   tipo,   università,   centri   ospedalieri   di   elevata   efficienza   e   specializzazione,   viabilità diffusa   ed   articolata,   edilizia   pubblica   fortemente   presente,   etc.)   ovvero   economicamente   sviluppato   ed   attivo   (forte   industrializzazione del      territorio,   agricoltura   e   turismo   trainanti,   etc.)   a   parità   di   reddito   contribuisca   in   misura   maggiore   di   chi   vive   ed   opera   in   un   contesto depresso   e,   comunque,   privo   o   povero   di   opportunità   e   servizi.      Conseguente   possibilità   di   modificazioni   di   tali   aree   con   riferimento   al diverso grado di sviluppo acquisito nel tempo. 2)    Il   principio   di   solidarietà   dovrà   trovare   la   sua   prima   espressione   nell’ambito   della   Regione   per   poi   essere   trasferito   su   piano   nazionale attraverso   un   organo   costituito   da   rappresentanti   di   tutte   le   Regioni   integrato   da   esperti   designati   dalla   Presidenza   del   Consiglio,   in   guisa tale   che   le   aree   più   favorite   ed   economicamente   più   ricche   contribuiscano   direttamente   e   consapevolmente   allo   sviluppo   delle aree meno favorite , sulla base di piani concordati e coordinati, controllando direttamente l’impiego delle risorse ed i risultati conseguiti. 3)   Controllo   diretto   ed   immediato   dei   cittadini   sul   modo   in   cui   le   risorse   vengono   utilizzate   dagli   enti   territoriali,   attraverso commissioni   elette   a   livello   di   Comune,   Provincia   e   Regione ,      ferma   restando   le   competenze   della   Corte   dei   Conti.   Il   suddetto controllo può essere esercitato attraverso commissioni di frazione e di quartiere elette e costituite dai cittadini stessi. 4)    Possibilità   di   immediata   destituzione   degli   amministratori   locali,   nel   caso   di   provate   illegalità,   inefficienze   o   sperperi   nella   gestione della cosa pubblica. 5)  Determinazione di un tetto massimo di prelievo fiscale, differenziato per zone. 6)   Il   prelievo   fiscale   verrà   direttamente   effettuato   dai   Comuni   che   attraverso   di   esso   dovranno   provvedere   in   via   autonoma   a soddisfare   tutte   le   esigenze   della   collettività   nei   grandi   e   primari   settori   (casa,   viabilità,   sviluppo   economico,   trasporti   nel   territorio, promozione turistica e sociale,  anziani e disabili, etc.). 7)  Per ottenere le massime sinergie i Comuni, per singole iniziative, potranno consorziarsi o coogestire servizi. 8)   I   Comuni,   poi,   contribuiranno   alle   necessità   delle   Province    (viabilità   provinciale,   interventi   sul      territorio,   etc.)   delle   Regioni (sanità,   interventi   in   agricoltura,   industria,   programmazione,   etc.)   e   dello   Stato    (istruzione   pubblica;   sicurezza   interna   ed   esterna; patrimonio   storico,   archeologico,      artistico,   etc.)   mediante   la   corresponsione   di   una   quota   del   prelievo,   proporzionale   alla   zona   fiscale   di appartenenza   nel   senso   che   a   zone   più   ricche   corrisponderà   una   aliquota   maggiore   di   contribuzione.   Saranno   esclusi   da   tutte   le contribuzioni   i   Comuni   i   cui   residenti   avranno   realizzato   un   reddito   medio   pro   capite   inferiore,   in   maniera   significativa,   di   quello nazionale,   ragguagliato      all’anno   precedente.   La   Corte   dei   Conti   vigilerà   sul   diritto   all’esclusione   di   contribuzione   dei   Comuni   verso   lo Stato. 9)   Le   Regioni   costituiranno   un   fondo   di   solidarietà   nazionale   che   verrà   destinato,   come   già   detto,   allo   sviluppo   delle   zone meno   favorite    sul   cui   impiego   vigilerà   una   commissione   costituita   da   rappresentanti   delle   Regioni   stesse   integrata   da   esperti   designati dalla Presidenza del Consiglio. 10)    Resteranno   di   esclusiva   competenza   statale   tutte   le   imposte   indirette,   di   fabbricazione,   di   bollo,   registro   e   quanto   altro,   con   la   sola esclusione della imposizione diretta. 11)    Nel   caso   in   cui   il   Comune   per   un   qualsiasi   motivo   dovesse   danneggiare   il   cittadino,   anche      sbagliando   i   procedimenti   amministrativi   o protraendoli   indebitamente,   il   Comune   stesso   o   i   singoli   funzionari   risponderanno   in   prima   persona   dei   danni   arrecati,   anche   attraverso   il risarcimento economico.
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