Dal 2000 ad oggi
2000
-
Quattro
multinazionali
dominano
il
mercato
mondiale
degli
OGM:
la
Monsanto,
statunitense,
detiene,
da
sola,
il
91%
delle
superfici
coltivate
con
piante
OGM,
Syngenta
(prima
Novartis/AstraZeneca),
Aventis
CropScience
(prima
AgrEvo,
adesso acquistata dalla Bayer) e Dupont producono praticamente tutte le altre coltivazioni commerciali di colture OGM.
-
Per
la
prima
volta
l’uso
di
sementi
transgeniche
è
diminuito
all’incirca
di
un
quarto.
Tra
il
1996
e
il
‘99,
l’area
coltivata
a
sementi
transgeniche
si
è
moltiplicata
per
venti.
La
crescita
si
è
arrestata
perché
i
consumatori
sono
diffidenti.
In
Europa
occidentale,
uno
dei
primi
mercati
per
le
esportazioni
nord
americane,
diverse
catene
di
distribuzione
hanno
cominciato a eliminare i prodotti con ingredienti transgenici. La stessa cosa accade anche in Giappone.
-
44
americani
che
hanno
consumato
prodotti
contenenti
“per
errore”
mais
OGM
destinato
all’alimentazione
di
maiali
e
mucche
(Starlink
prodotto
dalla
Aventis
contenente
una
proteina
insetticida
potenzialmente
allergenica)
sono
stati
ricoverati per shock anafilattico, prurito, vomito e diarrea.
2001
-
Un
giudice
canadese
condanna
l'agricoltore
Percy
Schmeiser
per
aver
violato
le
leggi
sul
brevetto
della
colza
OGM.
Schmeiser
è
una
vittima
dell'inquinamento
genetico,
infatti
il
polline
della
colza
OGM
dei
campi
vicini
ha
invaso
le
sue
piantagioni,
contaminandole.
Nonostante
ciò
viene
condannato
a
pagare
10,000$
alla
Monsanto
per
le
licenze
e
fino
a
75,000$
per
i
profitti
delle
piantagioni
non
volutamente
OGM
del
1998.
La
Monsanto
impiega
degli
investigatori
per
scoprire
e
portare
nei
tribunali
coloro
che
conservano
i
suoi
semi
OGM
per
l’anno
successivo.
La
legge
canadese,
come
quella
statunitense
e
di
molti
altri
paesi
industrializzati,
vieta
agli
agricoltori
di
riutilizzare
i
semi
brevettati
o
coltivarli
senza
firmare
un
contratto
con
la
multinazionale
che
ne
detiene
il
brevetto.
La
sentenza
contro
Schmeiser
significa
che
gli
agricoltori
di
tutto
il
mondo
possono
essere
costretti
dalle
multinazionali
a
pagare
le
royalty
sui
semi
OGM
cresciuti
nei
loro
terreni
a
causa
della
contaminazione
genetica
derivante
dal
polline
trasportato
dal
vento
o
dagli
insetti.
- La compagnia biotecnologica Epicyte di San Diego crea il mais contraccettivo.
2002
-
L’Associazione
S.U.M.
-
Stati
Uniti
del
Mondo,
insieme
al
prof.
M.
D.
Nanjundaswamy,
fonda
in
India,
nello
stato
del
Karnataka,
il
Centro
Internazionale
per
lo
Sviluppo
Sostenibile
“AMRITA
BHOOMI
–
PIANETA
IMMORTALE”,
come
risposta
alla
diffusione
degli
OGM.
Uno
degli
obiettivi
del
Centro
è
la
creazione
di
una
Banca
di
semi
originari
per
salvaguardare,
produrre
e
distribuire
i
semi
originari
puri,
non
ibridi
e
non
manipolati
geneticamente,
che
i
contadini
possono
conservare
ogni
anno
per
la
semina
successiva,
evitando
i
pericolosi
ed
infruttiferi
semi
transgenici
(OGM)
che stanno causando migliaia di morti nell’intera India.
-
Viene
pubblicato
il
libro
“I
semi
del
dubbio”
(di
Hugh
Warwick
e
Gundula
Meziani
-
Soil
Association
–
UK)
che
raccoglie
le
esperienze
degli
agricoltori
Nord
Americani
con
le
colture
OGM.
I
fatti
riportati
evidenziano
che
praticamente
nessuno
dei
benefici
attribuiti
dalle
multinazionali
biotech
alle
colture
OGM,
si
è
verificato.
Anzi,
gli
agricoltori
stanno
segnalando
un
aumento
dei
costi
di
produzione
(è
stato
calcolato
che
la
spesa
per
i
semi
aumenta
dal
25
al
40%
per
acro)
raccolti
minori,
una
continua
dipendenza
da
erbicidi
e
pesticidi,
difficoltà
nella
vendita
dei
prodotti e guadagni ridotti. Inoltre in tutto il Nord America gli OGM sono diventati un vero e proprio incubo per i contadini
che
vogliono
tenere
le
loro
coltivazioni
incontaminate
da
OGM.
La
contaminazione
da
OGM
può
derivare
dal
polline
trasportato
dal
vento
o
dagli
insetti,
così
come
dalla
caduta
dei
semi
lungo
la
strada.
Forti
venti
possono
spostare
i
semi
anche a distanze considerevoli, le api trasportano il polline volando fino a distanze di tre chilometri.
-
Il
Presidente
dello
Zambia
blocca
il
cibo
OGM
inviato
dagli
Stati
Uniti,
già
entrato
nel
paese
come
“aiuto
umanitario”
e
ne
vieta
la
distribuzione.
Lo
Zambia
respinge
così
con
grande
coraggio
e
determinazione
il
ricatto
degli
Stati
Uniti:
mangia OGM o muori di fame.
2003
-
Gli
Stati
Uniti,
insieme
a
Canada
e
Argentina
presentano
un
ricorso
formale
presso
l'OMC
(Organizzazione
Mondiale
del
Commercio)
contro
la
moratoria
dell'Unione
Europea
sugli
OGM.
I
tre
paesi
sostengono
che
la
moratoria
ha
creato
una
“ingiusta
discriminazione”
verso
i
prodotti
transgenici,
che
ha
determinato
ingenti
danni
per
i
loro
agricoltori,
fortemente
preoccupati
per
l’esportazione
delle
loro
produzioni
transgeniche
non
solo
verso
il
mercato
comunitario
(dove
devono
fronteggiare
la
forte
opposizione
dei
consumatori
europei),
ma
soprattutto
nel
resto
del
mercato
internazionale
che
rischia
di
seguire
l’esempio
europeo.
Il
Presidente
Bush,
in
una
conferenza
stampa,
accusa
la
moratoria
dell'Unione
Europea
sull’approvazione
dei
prodotti
OGM
di
essere
una
causa
di
morte
per
fame
in
Africa.
“Basandosi
su
timori
infondati
e
non
scientifici
-
ha
spiegato
Bush
-
molti
governi
europei
hanno
bloccato
l'importazione
di
tutte
le
nuove
colture
biotecnologiche.
A
causa
di
questi
ostacoli
artificiali,
molte
nazioni
africane
rinunciano
a
investire in biotecnologia, preoccupate che i loro prodotti rimangano esclusi da importanti mercati europei.”
-
L’Unione
Europea
approva
i
nuovi
regolamenti
sulla
commercializzazione
di
alimenti
e
mangimi
modificati
geneticamente
e
sulla
tracciabilità
(indicazione
delle
fasi
di
realizzazione
del
prodotto
e
delle
aziende
che
hanno
partecipato
alla
produzione
e
ne
hanno
quindi
la
responsabilità)
ed
etichettatura
dei
prodotti
OGM.
Le
nuove
norme
prevedono
soglie
di
tolleranza
sotto
le
quali
non
è
obbligatorio
etichettare
la
presenza
di
OGM
negli
alimenti
e
nei
mangimi
(0,9%
per
gli
OGM
autorizzati
nell’UE
e
0,5%,
addirittura
per
quelli
“non
autorizzati”),
compromettendo
di
fatto
la
libertà
di
scelta
dei
consumatori
europei
di
cui
l’80%
si
dichiara
contrario
ai
cibi
transgenici.
Inoltre,
il
superamento
di
una
soglia
di
tolleranza
risulta
molto
difficile
da
stabilire
poiché
le
tecniche
di
analisi
“quantitative”
sono
complicate
e
imprecise.
Oltre
a
questo
i
nuovi
regolamenti
europei
prevedono
la
possibilità
di
“coesistenza”
tra
coltivazioni
transgeniche,
biologiche
e
tradizionali.
Possono
quindi
essere
autorizzate
semine
di
OGM
e/o
“tolleranze
di
sementi
OGM nelle varietà di semi non modificati geneticamente”.
-
In
Piemonte
vengono
distrutti
381
ettari
di
mais
geneticamente
modificato.
I
contadini
piemontesi
sono
stati
tratti
in
inganno
dalle
multinazionali
del
seme
che
non
avevano
segnalato
la
presenza
di
OGM
nei
loro
prodotti.
-
Venticinque
noti
scienziati
di
sette
diversi
paesi,
(specialisti
in
discipline
quali
agroecologia,
agronomia,
biomatematica,
botanica,
chimica
medica,
ecologia,
istopatologia,
ecologia
microbica,
genetica
molecolare,
biochimica
nutrizionale,
fisiologia,
tossicologia
e
virologia)
si
uniscono
per
costituire
un
gruppo
di
ricerca
indipendente
sugli
OGM
(ISP
-
Independent
Science
Panel).
Il
15
giugno
2003
l’ISP
rende
pubblico
il
rapporto
“The
Case
for
a
GM-free
Sustainable
World”
(Per
un
mondo
sostenibile,
libero
da
OGM),
in
cui
chiede
di
vietare
le
colture
OGM
e
promuovere
invece
ogni
forma
di
agricoltura
sostenibile.
Questo
autorevole
rapporto,
è
stato
presentato
come
“il
più
forte
e
il
più
completo
dossier
di
prove
sperimentali”
mai
compilato
sui
rischi
e
i
problemi
connessi
con
le
colture
OGM,
da
un
lato,
e
dall’altro sui molteplici benefici dell’agricoltura sostenibile.
2004
-
L’Europa
apre
le
porte
agli
OGM.
Diventano
operativi
i
due
nuovi
regolamenti
europei
sui
prodotti
OGM
e
l’Europa
pone
fine
alla
moratoria
autorizzando
la
commercializzazione
del
Mais
Bt
11,
prodotto
dalla
Syngenta,
per
la
produzione
di
alimenti
e/o
mangimi.
Molti
ricercatori
indipendenti
hanno
già
denunciato
che
le
tossine
Bt
presenti
nelle
piante
modificate
geneticamente
con
il
gene
del
Bacillus
Turingensis
sono
pericolose
per
la
salute.
Successivamente
vengono
autorizzate
altre
quattro
varietà
di
mais
e
due
di
colza
OGM.
Inoltre
nel
mercato
europeo
erano
già
entrati,
in
accordo
con
il
Regolamento
CE
258/1997
sui
nuovi
prodotti
e
nuovi
ingredienti
alimentari,
una
serie
di
prodotti
derivati
da
OGM,
ma
non
contenenti
OGM,
ovvero
sostanze
prodotte
a
partire
da
piante
geneticamente
modificate,
ma
non
contenenti la modifica genetica introdotta: oli di soia e di colza, amido di mais, lecitina di soia ecc.
- Dodici mucche da latte muoiono in Germania dopo essere state nutrite con mais Bt 176 prodotto dalla Syngenta. C’è il
forte
sospetto
che
la
causa
della
morte
delle
mucche
in
Germania
sia
la
proteina
Cry1AB
(una
tossina
Bt)
contenuta
nel
Mais Bt 176, la stessa che, come dichiarato dalla Syngenta, è presente anche nel mais Bt -11.
-
Tre
scienziati
si
dimettono
dal
Comitato
Scientifico
di
Analisi
sugli
OGM,
costituito
dal
governo
di
Tony
Blair
per
dire
l'ultima
parola
sulla
sicurezza
delle
coltivazioni
di
OGM,
accusandola
apertamente
di
essere
totalmente
schierata
a
favore del biotech e di subire le intimidazioni della Monsanto.
-
2a
Conferenza
Nazionale
dei
Comuni
Antitransgenici
ad
Asti.
Le
amministrazioni
comunali,
provinciali,
regionali,
comunità
montane,
ecc.
che
hanno
emesso
delibere
od
ordinanze
a
protezione
dei
loro
territori
dagli
OGM
sono
diventate circa 500 e coprono quasi il 70% del territorio nazionale.
2005
-
Lo
stato
indiano
dell’Andhra
Pradesh,
che
produce
più
del
62%
della
produzione
totale
di
cotone
di
tutta
l’India,
vieta
alla
multinazionale
produttrice
di
semi
transgenici
Monsanto
di
promuovere
e
commercializzare
le
sue
varietà
di
cotone
Bt
e
di
effettuare
sperimentazioni
in
campo
aperto
all’interno
del
proprio
territorio.
L’Andhra
Pradesh
ha
preso
questa
decisione
perché
il
cotone
Bt,
che
si
è
rivelato
un
fallimento
su
tutti
i
fronti
(produttività,
costi
di
produzione,
profitto
e
resistenza
ai
parassiti)
ha
rovinato
la
vita
dei
piccoli
contadini,
aggravando
l’epidemia
di
suicidi
che
già
da
molti
anni,
a
causa
della
diffusione
dei
semi
ibridi
e
dell’introduzione
del
libero
mercato,
sconvolge
l’India
rurale.
Sono
più
di
100.000
i
contadini
indiani
che
hanno
scelto
il
suicidio
come
unica
possibile
via
d’uscita
al
fallimento
del
raccolto
per
aver
utilizzato
semi
OGM.Il
cotone
Bt
si
rivela
fallimentare
su
tutti
i
fronti
non
solo
in
India,
ma
anche
in
tutti
gli
altri
paesi
in
cui è stato coltivato (Australia, USA, Messico, Argentina, Cina, Colombia, Indonesia e Sudafrica).
-
Il
tribunale
d’Orléans
(Francia)
assolve
i
49
ambientalisti
francesi
che
nel
2004
avevano
falciato
un
campo
di
mais
OGM
della
Monsanto,
situato
nel
dipartimento
del
Loiret,
come
azione
di
lotta
non
violenta
contro
le
coltivazioni
OGM.
La
Corte
di
Orleans
afferma:
“Gli
imputati
hanno
attentato
a
beni
di
terzi
per
rispondere
ad
uno
stato
di
emergenza
che
deriva
dalla
diffusione
incontrollata
di
organismi
geneticamente
modificati.
Questi
–
affermano
i
giudici
–
rappresentano
un
pericolo
imminente
per
terzi,
nel
senso
che
potrebbero
essere
fonte
di
contaminazione
o
inquinamento
non
desiderati”.
Il
tribunale
di
Orlèans
riconosce
lo
"stato
di
necessità"
e
cita
la
Charte
de
l'environnement
(Statuto
dell'ambiente), ora inserita nella costituzione della Repubblica francese
.
2006
-
Il
tribunale
di
Versailles
(Francia)
assolve
i
nove
membri
del
sindacato
agricolo
“Confédération
paysanne,
incriminati
nel
luglio
2003
per
avere
falciato
un
campo
di
mais
OGM,
come
azione
di
lotta
non
violenta
contro
le
coltivazioni
OGM.
Per
la
corte
hanno
agito
"in
stato
di
necessità”.
Sono
respinte
le
domande
di
indennizzo
e
interessi
presentate
dalle
parti
civili
(le
società
Pioneer,
Monsanto
e
il
gruppo
d'interesse
pubblico
Geves).
La
decisione
del
tribunale
di
Versailles
conferma
la
sentenza
precedente,
pronunciata
il
9
dicembre
2005
dal
tribunale
di
Orlèans:
anche
in
quel
caso
il
tribunale aveva riconosciuto lo "stato di necessità”.
-
Vengono
pubblicati
i
risultati
dello
studio
“Impatto
del
cotone
Bt
sulla
salute
dei
contadini”
condotto
in
India
nei
distretti
Barwani
e
Dhar
dello
stato
del
Madhya
Pradesh,
nei
mesi
ottobre,
novembre
e
dicembre
2005.
La
ricerca
ha
evidenziato
che
i
lavoratori
agricoli
che
avevano
raccolto
cotone
OGM
Bt
soffrivano
di
gravi
reazioni
cutanee,
caratterizzate
da
pruriti
ed
eruzioni
con
vesciche
che
lasciavano
uno
scolorimento
della
pelle
scura
ancora
evidente
a
distanza
di
cinque
mesi.
Inoltre,
in
varie
parti
del
mondo,
si
segnalano
morie
di
pecore
e
capre
che
hanno
pascolato
sui
campi di cotone Bt.
2007
-
Il
"Department
of
Biological
Sciences,
Simon
Fraser
University"
della
British
Columbia
in
Canada,
studiando
il
comportamento
delle
api
nei
campi
coltivati
con
colza
OGM,
ha
scoperto
che
in
questi
campi
si
è
verificata
una
forte
riduzione
del
numero
delle
api
presenti
e
un
altrettanto
forte
deficit
nell'attività
di
impollinazione.
La
ricerca
canadese
è
una
nuova
prova
che
si
aggiunge
ad
altri
studi
in
cui
la
morte
di
un
numero
crescente
di
api
risulta
collegata
agli
OGM.
Le
analisi
dell'Università
di
Iena
in
Germania
confermano
che
le
api
muoiono
a
causa
di
un
gene
utilizzato
nella
modificazione della colza OGM.
-
La
Commissione
Europea
autorizza
la
commercializzazione
di
una
nuova
varietà
di
barbabietola
da
zucchero
e
tre
nuove
varietà
di
mais
per
l’alimentazione
umana
e
animale.
Il
rischio
di
trovare
gli
OGM
nel
piatto
aumenta
in
quanto
non c’è l’obbligo di segnalare in etichetta la quantità di OGM contenuta nei prodotti alimentari se non supera lo 0,9%.
-
La
Commissione
Europea
autorizza
la
commercializzazione
di
due
nuove
varietà
di
colza
OGM
per
l'alimentazione
del
bestiame
e
per
scopi
industriali.
La
presenza
di
OGM
nei
mangimi
animali
è
ancora
più
pericolosa
perchè
non
è
controllabile.
Non
è
infatti
previsto
l’obbligo
di
etichettatura
per
carne,
latte
e
uova
derivati
da
animali
nutriti
con
OGM.
Questi
prodotti
vengono
quindi
usati
dalle
multinazionali
come
cavalli
di
Troia
per
imporre
gli
OGM
ai
consumatori
che
li
stanno
boicottando.
Gran
parte
dei
mangimi
utilizzati
negli
allevamenti
italiani
sono
prodotti
con
soia
e
mais
OGM,
importati da Stati Unit
i
, Canada e America Latina. L'Italia infatti produce solo l'8% della soia che utilizza.
-
Il
12
Giugno
il
Consiglio
dei
Ministri
dell’Agricoltura
dell’Unione
Europea
approva
il
nuovo
regolamento
per
i
prodotti
biologici
che
ammette
una
soglia
di
tolleranza
per
eventuali
contaminazioni
OGM
fino
allo
0,9%,
senza
l’obbligo
di
dichiararlo
in
etichetta,
come
già
previsto
dal
2003
per
i
prodotti
convenzionali.
L’entrata
in
vigore
del
nuovo
regolamento
è
stabilita
per
il
1
gennaio
2009.
Gli
alimenti
biologici
potranno
dunque
continuare
ad
essere
etichettati
come
tali
anche
se
contaminati
da
materiale
transgenico.
Votano
contro
questo
regolamento
Italia,
Grecia,
Belgio
e
Ungheria.
-
Scienziati
indipendenti
di
sei
Paesi
e
alcuni
membri
del
Parlamento
Europeo
si
incontrano
il
12
giugno
a
Bruxelles,
al
Parlamento
Europeo,
per
proporre
un'Europa
libera
da
colture
geneticamente
modificate.
L'incontro,
(organizzato
dall'Istituto
per
la
Scienza
e
la
Società
(ISIS)
di
Londra,
UK,
la
Rete
del
Terzo
Mondo
(TWN)
e
la
Rete
Verde
(GN),
ospitati
dal
vicepresidente
della
Commissione
per
l'Agricoltura
e
Sviluppo
Rurale
per
l'Unione
Europea,
Janusz
Wojciechowski)
ha
coinciso
con
la
pubblicazione
di
nuovi
e
importanti
lavori
scientifici.
Le
pubblicazioni
sono
state
presentate
all'incontro
insieme
ad
un
dossier
complessivo
di
oltre
160
articoli,
ampiamente
citati
dalla
rivista
scientifica
“Science
in
Society”,
che
documentano
rischi,
frode
scientifica,
falsità
dei
responsabili
e
violazione
dei
diritti
degli
agricoltori.
Gli
interventi
dei
partecipanti
hanno
messo
in
evidenza
come
i
responsabili
nazionali
ed
internazionali,
complici
dell’industria
biotech,
hanno
ignorato
le
prove
schiaccianti
della
pericolosità
degli
alimenti
OGM
presentate
dagli
scienziati
indipendenti.
Durante
questo
incontro
la
Dr.
Mae-Wan
Ho,
direttore
dell'ISIS
ha
tracciato
in
grandi
linee
il
quadro
delle
ragioni
per
cui
il
mondo
deve
essere
libero
dagli
OGM.
Il
suo
principale
messaggio
è
stato:
“Gli
OGM
non
sono
solo
una
minaccia
per
la
salute
e
l'ambiente,
essi
danneggeranno
gravemente
le
nostre
opportunità
di
sopravvivere
al
riscaldamento
globale.
Le
colture
OGM
hanno
bisogno
di
più
combustibili
fossili
e
acqua
per
crescere,
entrambi
in
rapida
diminuzione.
L'Europa
non
può
più
permettersi
di
sprecare
altro
tempo
e
risorse
sugli
OGM,
ora
deve,
invece,
cominciare
a
investire
in
cibo
e
sistemi
d'energia
sostenibili.
Dopo
30
anni
di
OGM,
non
c'è
stato
un
aumento
di
produzione,
nessuna
riduzione
in
pesticidi,
mentre
lo
svuotamento
delle
foreste
che
continua
per
fare
posto
alle
colture
OGM
ora
include
anche
quelle
per
produrre
biocarburanti.
Al
di
sopra
di
tutto,
in
India,
tra
il
1993
ed
il
2003,
100.000
agricoltori
si
sono
uccisi,
in
concomitanza
con
l'introduzione
di
colture
OGM
e
da
allora
ci
sono
stati
altri
16.000 morti all'anno. Gli OGM sono un crimine contro l'umanità.”
2009
Il
1°
gennaio
entra
in
vigore
il
nuovo
Regolamento
europeo
834/2007
sulla
produzione
biologica
e
sull’etichettatura
dei
prodotti
biologici,
approvato
il
12
Giugno
2007
(vedi
sopra)
dal
Consiglio
dei
Ministri
dell’Agricoltura
dell’Unione
Europea,
che
prevede
che
nei
prodotti
biologici
ci
possano
essere
contaminazioni
accidentali
di
OGM.
È
evidente
che
la
tolleranza
di
OGM
negli
alimenti
biologici
è
una
contraddizione
in
quanto,
per
sua
natura,
il
prodotto
biologico
non
può
contenere
OGM.
Inoltre
le
nuove
norme
privano
i
cittadini
della
libertà
di
scegliere
di
non
mangiare
OGM
che
rappresenta
un
diritto
prioritario
e
irrinunciabile.
La
tolleranza
di
OGM
nei
prodotti
biologici,
rende
possibili
e
"legali"
inquinamenti
generalizzati
degli
alimenti,
aprendo
quindi
la
strada
all'introduzione
delle
coltivazioni
OGM
in
campo
aperto.
In
seguito
all'entrata
in
vigore
del
nuovo
Regolamento
Europeo
sui
prodotti
biologici,
l’Associazione
S.U.M.
ha
lanciato
la Campagna "PUGLIA LIBERA DA OGM".
Alla
campagna
aderiscono,
con
delibera,
oltre
al
Comune
di
Lecce
che
la
promuove
insieme
all’Associazione
SUM,
altri
sessanta comuni della Provincia di Lecce, vari enti e associazioni e migliaia di cittadini.
2010
Il
12
marzo
la
Commissione
Europea
pone
fine,
dopo
dodici
anni,
alla
moratoria
sulla
coltivazione
di
piante
OGM
in
Europa,
autorizzando
(oltre
alla
commercializzazione
di
altri
tre
mais
OGM
destinati
all'alimentazione
umana
e
animale)
la
coltivazione
della
patata
transgenica
Amflora,
prodotta
dalla
BASF,
leader
dell’industria
chimica
tedesca.
La
patata
è
stata
modificata
geneticamente
per
ottenere
una
maggiore
resa
nella
produzione
di
amido
ed
è
stata
autorizzata
per
uso
industriale,
per
l'alimentazione
animale
e
come
fertilizzante.
Nel
suo
DNA
è
stato
inserito
un
gene
che
conferisce
la
resistenza
ad
alcuni
antibiotici;
per
questo
motivo,
sin
dal
1998
la
patata
Amflora
è
stata
al
centro
di
una
controversia
fra
l’EFSA
(Autorità
Europea
per
la
Sicurezza
Alimentare)
che
ha
dato
il
suo
via
libera
“tecnico”,
e
le
due
autorità
sanitarie,
europea
e
mondiale,
l’EMEA
(Agenzia
Europea
del
Farmaco)
e
l’Organizzazione
Mondiale
della
Sanità.
Con
l’autorizzazione
della
patata
Amflora
è
stato
violato
non
solo
il
principio
di
precauzione
nei
confronti
delle
colture
geneticamente
modificate,
che
aveva
motivato
la
moratoria,
ma
anche
la
direttiva
Ue
2001/18
che
proibisce
espressamente l'autorizzazione per gli OGM che contengono geni di resistenza agli antibiotici.
Il
quotidiano
francese
Le
Monde
pubblica
alcuni
dispacci
Wikileaks
sulle
“forti
pressioni
statunitensi
pro
Ogm”
perfino
nei
confronti
della
Santa
Sede.
Secondo
quanto
rivelato
dal
quotidiano
francese,
l’ambasciata
americana
avrebbe
fatto
pressing
sul
Vaticano
per
la
promozione
degli
organismi
geneticamente
modificati,
“insistendo
sui
benefici
economici
per
gli
agricoltori
dei
paesi
in
via
di
sviluppo”,
alla
vigilia
della
settimana
di
studio
della
Pontificia
accademia
delle
scienze
su
“Transgenic
Plants
for
Food
Security
in
the
Context
of
Development”.
Un
altro
dispaccio,
datato
dicembre
2007,
riportava
le
preoccupazioni
dell’ambasciatore
americano
a
Parigi,
Craig
Stapleton
,
per
i
“passi
indietro
dell’Europa
sugli
Ogm”,
soprattutto
a
causa
della
“contrarietà
della
Francia”.
Unico
alleato
degli
Stati
Uniti
in
Europa
sembra
essere
la
Spagna.
Un
dispaccio
pubblicato
dal
giornale
spagnolo
El
Pais
aveva
rivelato
che
il
segretario
di
Stato
spagnolo
all’Ambiente,
Josep
Puxeu
,
aveva
chiesto
all’ambasciata
americana
di
“mantenere
la
pressione”
su
Bruxelles
in
merito
agli
Ogm.
Proprio
la
Spagna,
infatti,
costituisce
il
maggior
produttore
europeo
di
mangimi
Ogm,
con
76mila ettari di terreno coltivati sui 95mila totali in Europa.
In
Europa
possono
essere
coltivati
due
tipi
di
Ogm:
il
mais
Monsanto
Mon810
e
la
cosiddetta
“patata
Amflora”,
approvata
nel
marzo
2010.
Nel
frattempo
dieci
altri
prodotti
hanno
già
iniziato
la
procedura
d’autorizzazione
europea,
che una volta rilasciata è valida in tutti i 27 Stati Ue.
2011
Molti
Stati
europei
-
Germania,
Austria,
Ungheria,
Grecia,
Lussemburgo
e
Bulgaria
-
vietano
la
coltivazione
del
mais
MON810 appellandosi alla clausola di salvaguardia.
L’Ungheria
distrugge
le
coltivazioni
Ogm.
Una
normativa
chiara
e
stringente
permette
sul
suolo
ungherese
solo
prodotti
non transgenici imponendo alle aziende esportatrici dei loro prodotti nel paese di certificarli come “OGM- free”.
La
Codex
Alimentarius
Commission,
un
gruppo
di
più
di
cento
agenzie
per
la
sicurezza
alimentare
creata
nel
1963
dalla
Fao
e
dall'Organizzazione
mondiale
della
sanità,
ha
approvato
le
nuove
norme
sull’etichettatura
dei
prodotti
OGM:
uno
stato
nazionale
può
scegliere
volontariamente
di
indicare
la
presenza
di
OGM
in
etichetta
per
i
prodotti
venduti
all'interno
dei
propri
confini.
La
novità
sta
soprattutto
nel
fatto
che
così
facendo
non
si
andrà
incontro
a
nessun
provvedimento legale dal parte dell'Organizzazione mondiale del commercio per "motivi di concorrenza commerciale".
Sentenza
della
Corte
di
Giustizia
europea
sugli
OGM:
l’Italia
non
può
vietare
la
coltivazione
di
sementi
OGM
autorizzate dall’Unione Europea.
Le
coltivazioni
di
Ogm
sono
arrivato
ormai
a
superare
i
160
milioni
di
ettari
in
tutto
il
mondo
.
Capofila
gli
Stati
Uniti
con
69
milioni
di
ettari,
seguiti
da
Brasile
(30,3
milioni
di
ettari)
e
Argentina
(23,7
milioni).
Flop
commerciale
degli
Ogm
in
Europa:
il
dato
dell'industria
biotech
per
la
coltivazione
di
OGM
in
Europa
nel
2011
si
è
attestato
intorno
ai
114
mila
ettari,
rispetto
ai
circa
179
milioni
di
ettari
di
superficie
agricola
totale
utilizzata
in
UE.
Solo
la
Spagna
–
che
da
sola
coltiva
oltre
l'85
per
cento
degli
OGM
in
Europa
–
nel
2011
ha
registrato
un
incremento
nella
coltivazione,
aumentando
leggermente
il
dato
complessivo
europeo
dopo
tre
anni
consecutivi
di
declino.
La
coltivazione
della
patata
resistente
agli
antibiotici
Amflora
è
stata
irrisoria
già
a
partire
dall'ottenimento
della
controversa
autorizzazione
nel
marzo
del
2010
– e nel 2011 è scesa sotto i venti ettari.
Il
commissario
Ue
all'Agricoltura
Dacian
Ciolos,
denuncia
le
pressioni
americane
sull’Europa
per
introdurre
colture
Ogm
e si dichiara certo che "i consumatori sono contrari agli organismi geneticamente”.
2012
Per
la
prima
volta
una
ricerca
scientifica
indipendente
ha
analizzato
gli
effetti
nel
lungo
periodo
degli
organismi
geneticamente
modificati.
Per
il
professor
Gilles-Eric
Séralini
,
che
ha
studiato
gli
effetti
di
un
mais
transgenico,
“il
suo
assorbimento
sul
lungo
periodo
agisce
come
un
potente
veleno”.
Séralini,
docente
di
biologia
molecolare
e
ricercatore
presso
l’università
di
Caen
,
in
Normandia,
ha
portato
avanti
il
suo
studio
per
due
anni,
nella
più
completa
riservatezza,
per
evitare
pressioni
e
boicottaggi.
La
ricerca
ha
valutato
gli
effetti
del
mais
OGM
Nk
603
(che
nell’Unione
europea
non
può
essere
coltivato,
ma
solo
importato)
e
di
un
erbicida,
il
Roundup
,
il
cui
utilizzo
è
in
genere
associato
a
quel
mais
transgenico.
Lo
studio
ha
evidenziato
che
i
ratti
alimentati
con
gli
Ogm
avevano
una
mortalità
di
cinque
volte
superiore
rispetto
agli
altri.
In
generale
gli
animali
che
hanno
consumato
Ogm
hanno
riportato
tumori
alla
mammella
e
danni
gravi
al
fegato
e
ai
reni.
In
seguito
alla
pubblicazione
dello
studio
di
Séralini,
il
Governo
francese
ha
chiesto
a
Bruxelles
“misure
che
potrebbero
portare
alla
sospensione
d’urgenza
dell’autorizzazione
a
importare
il
mais
Nk
603″.
I
Verdi
francesi
chiedono
di
andare
oltre
e
di
“sospendere
tutte
le
importazioni
di
Ogm
nella
Ue”.
La
Commissione
europea,
per
voce
del
commissario
alla
Salute
John
Dalli
ha
chiesto
all’Agenzia
per
la
sicurezza
alimentare (
Efsa
) di analizzare lo studio di Séralini.
Secondo
il
rapporto
pubblicato
dall’ISAAA
International
Service
for
the
Acquisition
of
Agri-biotech
Applications
nel
mondo
dal
1996
al
2012
si
è
passati
da
da
1,7
milioni
di
ettari
coltivati
con
OGM
a
170
milioni
di
ettari
nel
2012.
Una
crescita
di
100
volte.
Sono
28
i
paesi
in
cui
si
coltivano
piante
geneticamente
modificate.
Tra
questi
paesi
20
sono
paesi
in
via
di
sviluppo
mentre
8
sono
paesi
industrializzati.
Nel
2012
si
sono
aggiunti
due
nuovi
Paesi
che
hanno
iniziato
a
coltivare
OGM
e
sono
il
Sudan
(cotone
Bt)
e
Cuba
(mais
Bt).
Il
Sudan
è
diventato
il
quarto
paese
in
Africa,
dopo
il
Sud
Africa,
Burkina
Faso
ed
Egitto,
per
la
commercializzazione
di
una
coltura
biotech
per
un
totale
di
20.000
ettari.
A
Cuba
invece
sono
stati
seminati
3000
ettari
di
mais
Bt
sviluppato
dall’Istituto
per
Ingegneria
Genetica
e
Biotecnologia
(CIGB)
dell’Avana.
Il
mais
NK603,
MON810,
MON1445
et
Bt11
e
la
soia
GTS
sono
i
più
coltivati
e
il
paese
che
ha
più
colture
OGM
sono
gli
Stati
Uniti
seguito
dal
Brasile,
mentre
in
Canada
cresce
la
superficie
coltivata
a
canola.
In
Europa
si
coltiva
in
Spagna,
Portogallo,
Repubblica
Ceca,
Slovacchia
e
Romania.
Il
2012
è
stato
un
anno
record
per
l'incremento
delle
superfici
di
OGM
a
livello
mondiale.
ISAA
(International
Service
for
the
Acquisition
of
Agri-
Biotech
Applications)
ha
presentato
il
suo
studio
annuale
di
colture
OGM
in
tutto
il
mondo.
Nel
2012
ben
170,3
milioni
di
ettari
sono
risultati
coltivati
con
colture
OGM,
con
un
incremento
di
10,3
milioni
di
ettari
rispetto
al
2011.
Più
della
metà
delle
superfici
(52%)
si
trovano
nei
Paesi
in
via
di
sviluppo.
Il
Brasile
(36,6
milioni
di
ettari)
è
il
numero
2
al
mondo
dopo
gli
Stati
Uniti
(69,5
milioni)
e
rappresenta
il
21%
del
totale
mondiale.
L'India
ha
10.800.000
ettari,
4.000.000
la
Cina,
Argentina
e
Sudafrica
78,2
milioni
di
ettari.
Il
continente
africano
registra
un
aumento
del
26%,
attestandosi
a
2,9
milioni di ettari. Dopo Sudafrica, Egitto e Burkina Faso, anche il Sudan è partito con le prime piantagioni OGM:
OGM
Associazione SUM
Stati/Popoli Uniti del Mondo