I
cibi
modificati
geneticamente
sono
sulle
nostre
tavole
da
parecchi
anni
e
noi
li
mangiamo
senza
saperlo
e
senza
volerlo,
in
quanto
il
regolamento
europeo
non
prevede
l’obbligo
di
indicare
nell’etichetta
di
alimenti
e
mangimi
la
presenza
di
OGM,
quando
non
supera
la
soglia dello 0,9%.
Soia,
mais
e
colza
modificati
geneticamente
sono
sulle
nostre
tavole,
anche
e
soprattutto
sotto
forma
di
derivati:
olio
di
soia,
olio
di
mais,
olio
di
colza
(spesso
contenuti
negli
"oli
di
semi"
e
"oli
di
semi
vari"),
amido
di
mais,
sciroppo
di
mais,
destrosio
e
lecitina
di
soia
(E322),
mono e digliceridi (E471), maltodestrine, sorbitolo (E420).
Possono
quindi
contenere
OGM
tutti
i
prodotti
di
pasticceria,
le
merendine,
il
cioccolato,
i
gelati,
lo
yogurt,
salatini
e
chips
vari,
le
margarine, le salse, i cibi precotti o surgelati, ecc….
Non
tutti
sanno
che,
per
le
sue
particolari
caratteristiche,
la
farina
di
soia
è
diventata
un
ingrediente
molto
comune
dell’impasto
per
pizza.
Anche
il
lievito
è
quasi
tutto
modificato
geneticamente
per
aumentarne
il
potere
di
lievitazione.
Inoltre
si
utilizzano
enzimi
transgenici per la produzione di formaggi, birra e vino.
Anche
latte,
caffè,
grano,
riso,
orzo,
segale,
miglio,
fagioli,
piselli,
melone,
anguria,
uva,
mela,
arancia,
banana,
lattuga,
radicchio,
pomodoro,
patata,
cipolla,
cavolo
e
canna
da
zucchero
sono
stati
modificati
geneticamente
per
modificare
anche
noi,
per
farci
diventare
geneticamente
malati.
E
noi
rischiamo
di
mangiarli
se
verranno
anch’essi,
come
la
soia
e
il
mais,
autorizzati
ad
essere
immessi
nel
mercato europeo.
Nei
laboratori
di
tutto
il
mondo
si
sta
lavorando
alla
creazione
di
500
piante
alimentari
transgeniche
dalle
quali
possono
derivare
migliaia
di cibi e prodotti modificati geneticamente.
Può
essere
interessante
sapere
che
nei
ristoranti
del
Parlamento
Europeo
sono
stati
banditi
gli
alimenti
transgenici.
Nasce
spontanea
una
domanda.
Se
i
parlamentari
europei
ritengono
pericolosi
per
la
loro
salute
i
cibi
transgenici
perché
hanno
autorizzato
la
loro
entrata
nei
mercati
europei?
Anche
nelle
mense
aziendali
della
Monsanto,
la
più
potente
multinazionale
biotecnologica,
produttrice
di
numerose
varietà di piante transgeniche, sono stati banditi gli alimenti OGM. Come mai?
Alimentazione e Salute
Associazione SUM
Stati/Popoli Uniti del Mondo
Gli OGM nel piatto
Il
60%
dei
prodotti
alimentari
in
vendita
nei
nostri
negozi
contiene
OGM
(Organismi
Geneticamente Modificati).
I cibi OGM sono pericolosi per la salute?
Già
prima
che
i
cibi
transgenici
fossero
immessi
nel
mercato
americano,
esistevano
prove
scientifiche
che
questi
prodotti
sono
pericolosi
per
la
salute.
Gli
scienziati
della
FDA
(Agenzia
statale
statunitense
per
il
controllo
di
alimenti
e
farmaci),
negli
anni
‘90
-
‘92,
hanno
ripetutamente
segnalato
che
la
bioingegneria,
alterando
l’attività
cellulare,
può
condurre
alla
produzione
di
tossine
inaspettate,
allergeni
e
sostanze
cancerogene.
I
cibi
modificati
geneticamemente
possono
quindi
provocare
allergie,
cancro,
nuove
malattie
ed
altri
effetti
sconosciuti e imprevedibili sui nostri organismi.
Numerosi
studi
ed
esperimenti
che
provano
la
pericolosità
dei
cibi
OGM
per
la
salute
sono
stati
pubblicati
anche
negli
anni
successivi
da
ricercatori indipendenti.
Nel
1998
il
Prof.
Arpad
Pusztai,
microbiologo,
ex
ricercatore
del
“Rowett
Research
Institute”
(Scozia)
ha
effettuati
test
su
topi
da
laboratorio
nutriti
con
patate
transgeniche.
I
risultati
dello
studio
del
Prof.
Pusztai
hanno
evidenziato
depressione
del
sistema
immunitario
ed
alterazioni
nello
sviluppo
degli
organi
vitali
dei
topi
nutriti
con
patate
transgeniche.
È
particolarmente
allarmante
la
parziale
atrofia
del
fegato
sviluppata
in
appena
dieci
giorni
della
nuova
dieta.
Le
conclusioni
del
ricercatore
vennero
decisamente
respinte dalla comunità scientifica britannica, gli esperimenti furono interrotti e il responsabile della ricerca, il Prof. Pusztai, fu licenziato.
Altri
ricercatori
indipendenti
hanno
denunciato
la
pericolosità
delle
tossine
Bt,
presenti
nelle
piante
modificate
geneticamente
con
il
gene
del
Bacillus
thuringiensis,
che
possono
provocare
allergie
e
alterare
il
sistema
immunitario.
Alcuni
ricercatori
cubani,
nel
corso
dei
loro
esperimenti,
hanno
osservato
che
la
tossina
Bt
produce
nei
topi
una
risposta
immunologica
simile
a
quella
provocata
dalla
tossina
del
colera.
Inoltre
il
mais
Bt,
come
molte
altre
piante
transgeniche,
contiene
un
gene
del
virus
del
mosaico
del
cavolfiore
(usato
per
attivare
il
gene
estraneo
inserito
nel
DNA
della
pianta)
che
è
altamente
cancerogeno,
come
è
stato
più
volte
denunciato
pubblicamente
dalla
Dott.ssa Mae Wan Ho.
Il
10
giugno
2005,
il
tribunale
di
Colonia,
in
Germania,
su
richiesta
di
Greenpeace,
ha
ordinato
alla
Monsanto
di
rendere
pubblico
un
rapporto
confidenziale
relativo
al
mais
OGM
Mon863,
modificato
con
il
Bacillus
thuringiensis
dal
quale
risulta
che
topi
nutriti
con
mangimi
a
base
di
mais
transgenico
hanno
sviluppato
gravissime
anomalie
agli
organi
interni
e
nei
valori
sanguigni,
confermando
così
i
risultati
degli
esperimenti
condotti
dal
Prof.
Pusztai.
L'azienda
aveva
cercato
di
tenerlo
nascosto,
ma
il
23
maggio
2005
un
quotidiano
inglese,
“The
Independent”,
ha
pubblicato
stralci
del
Rapporto
Monsanto
ed
è
scoppiato
lo
scandalo.
La
Monsanto
ha
definito
insignificanti
le
variazioni
nelle
condizioni
di
salute
dei
topi
nutriti
con
mais
OGM,
ma
diversi
scienziati
europei,
che
hanno
potuto
visionare
lo
studio,
hanno
espresso
preoccupazione
circa
le
conseguenze
di
questo
mais
OGM
sulla
salute
e
sulla
sicurezza
dei
consumatori.
Nonostante
questo,
l'8
agosto
dello
stesso
anno,
la
Commissione
Europea,
approfittando
del
periodo
estivo,
ha
dato
il
via
libera
all’importazione
e
alla
vendita
del
mais
OGM
Mon
863
destinato
all'alimentazione
animale.
Nel
2007
il
mais
Mon863
è
stato
autorizzato
anche
per
l’alimentazione umana.
I
cibi
OGM
espongono
la
nostra
salute
a
rischi
molto
gravi,
come
dimostra
anche
una
ricerca
condotta
in
Svezia
dagli
oncologi
Lennart
Hardell
e
Mikael
Eriksson.
I
risultati
di
questa
ricerca,
pubblicata
sul
Journal
of
American
Cancer
Society,
evidenziano
chiare
connessioni
fra
l’erbicida
Roundup,
utilizzato
nella
coltivazione
di
molte
piante
OGM,
ed
una
forma
di
cancro
che
colpisce
le
ghiandole
linfatiche,
il
linfoma non-Hodgkin’s.