La
soia,
un
prodotto
oggi
molto
ricercato
e
utilizzato
da
un
numero
crescente
di
persone
anche
per
le
sue
proprietà
terapeutiche,
se
non
è
biologica, può causare gravi danni alla salute.
La
soia
é
in
assoluto
il
prodotto
transgenico
più
coltivato
nel
mondo,
(87%
della
soia
coltivata
negli
Stati
Uniti
e
60%
a
livello
globale,
nel
2005) ed è anche il cibo OGM che più facilmente rischiamo di trovarci nel piatto.
È
stata
prodotta
nel
1995
negli
USA
dalla
multinazionale
Monsanto
ed
è
stata
la
prima
pianta
Roundup
Ready
cioè
progettata
per
tollerare
l’erbicida
"Roundup"
a
base
di
glifosato,
prodotto
dalla
stessa
Monsanto.
La
soia
RR
è
stata
autorizzata
alla
commercializzazione
su
tutto
il
territorio
dell’Unione
Europea
nel
1996
ed
è
l'unica
varietà
di
soia
OGM
in
commercio
in
Europa.
Inizialmente
il
DNA
della
soia
è
stato
modificato
con
il
gene
della
noce
del
Brasile,
ma
quando
furono
effettuati
appositi
studi
su
questo
tipo
di
soia
(Università
del
Nebraska)
si
scoprì
che
la
capacità
di
scatenare
reazioni
allergiche
era
stata
trasferita
dalle
noci
brasiliane
alla
soia
provocando
shock
anafilattico
(reazione
gravissima
che
blocca
il
respiro
e
che
porta
spesso
alla
morte)
nelle
persone
allergiche
alle
noci
del
Brasile.
Il
gene
delle
noci
del
Brasile
è
stato
quindi
rimosso
a
causa
di
queste
reazioni,
ma
il
rischio
di
allergie
è
sempre
presente
nei
prodotti
OGM
perché
“modificazioni
anche
piccole
nella
struttura
proteica
(DNA)
possono
scatenare
nuove
allergie”.
(Fonte:
www.greenpeace.it)
Il
DNA
della
soia
Roundup
Ready
attualmente
coltivata
e
commercializzata
è
modificato
con
parti
del
genoma
di
un
virus (il virus del mosaico del cavolfiore), di un batterio (Agrobacterium sp.) e della petunia (Petunia hybrida).
La
soia
transgenica
è
stata
dichiarata
sicura
per
l’alimentazione,
sia
negli
Stati
Uniti
che
in
Europa,
sulla
base
dei
risultati
di
analisi
fornite
dalla
Monsanto,
la
quale
ha
definito
la
soia
modificata
geneticamente
sostanzialmente
equivalente
alla
soia
non
OGM.
In
realtà
la
composizione
chimica
della
soia
OGM
è
ovviamente
diversa
da
quella
delle
varietà
non-OGM
perché,
altrimenti,
la
linea
transgenica
non
sarebbe
resistente
all'erbicida
e
non
potrebbe
essere
brevettabile.
È
abbastanza
semplice
distinguere
in
laboratorio
le
caratteristiche
biochimiche
che
rendono
la
soia
OGM
diversa
dalla
soia
tradizionale,
ma
essa
è
stata
dichiarata
sostanzialmente
equivalente
alla
soia
non-OGM
per
semplificare
la
procedura
di
autorizzazione.
Inoltre
alcuni
scienziati
indipendenti
hanno
scoperto
che
la
Monsanto
ha
effettuato
le
analisi
su
soia
OGM
non
trattata
con
l’erbicida
Roundup,
mentre
i
consumatori
mangiano
soia
coltivata
in
campi
irrorati
con
questo
erbicida
altamente
tossico.
Questa
notizia
è
stata
pubblicata
il
24
Maggio
’99
sul
quotidiano
inglese
The
Guardian.
Neanche
la
Food
and
Drug
Administration
(FDA),
organismo
di
controllo
dei
prodotti
alimentari
e
farmaceutici
negli
USA,
ha
provveduto
ad
effettuare
i
test
sulla
soia
transgenica
trattata
con
il
Roundup
senza
i
quali
non
poteva
avere
gli
elementi
per
dichiarare
sicuro
questo
prodotto.
Nessuna
delle
autorità
preposte
ai
controlli
negli
USA
ha
analizzato
e
valutato
gli
effetti
della
soia
transgenica
trattata
con
il
Roundup
sulla
salute
degli
animali
e
degli
esseri
umani
prima
di
metterla
in
vendita.
Un
esempio
di
quanto
le
“autorità
di
controllo”
proteggano la salute dei cittadini.
Già
nel
1988
una
ricerca
condotta
in
Germania
dai
ricercatori
Sandermann
e
Wellman
aveva
evidenziato
che
il
Roundup
può
scatenare
notevoli
mutamenti
chimici
nella
soia,
in
particolare
esso
fa
aumentare
i
livelli
dei
fitoestrogeni
che,
quando
vengono
introdotti
nell'organismo
dei
mammiferi
attraverso
il
cibo,
agiscono
come
ormoni
causando
gravi
squilibri
ormonali.
(Fonte:
Biosafety,
p.
285-
292,
edito dal Ministero della Ricerca e della Tecnologia della Germania nel 1988).
Oltre
ai
rischi
per
la
salute
comuni
a
tutti
i
cibi
OGM
e
a
tutte
le
piante
trattate
con
l’erbicida
Roundup,
la
soia
OGM
può
quindi
causare
anche disturbi all’apparato riproduttivo.
Per
questo
motivo
il
13
Ottobre
'97
il
Gruppo
di
lavoro
sulla
Biosicurezza
dell'Assemblea
delle
Nazioni
Unite
sulla
Biodiversità,
composto
da
sette
scienziati,
ha
lanciato
attraverso
un
comuni
comunicato
stampa
un
"Appello
urgente
a
tutti
i
governi
di
revocare
l'autorizzazione
alla
commercializzazione
della
soia
RR
della
Monsanto".
Nessun
governo
ha
ascoltato
questo
appello
e
la
soia
OGM
ha
continuato
a
diffondersi in tutto il mondo.
Altre
prove
scientifiche
sulla
pericolosità
della
soia
OGM
sono
state
fornite
nel
2005
dalla
scienziata
russa
Irina
Ermakova
che,
studiando
gli
effetti
dell’alimentazione
contenente
soia
OGM
nei
topi,
si
è
concentrata
sui
discendenti
degli
animali
nutriti
con
soia
OGM,
un
punto
trascurato
dalla
maggioranza
delle
ricerche
sugli
OGM,
ed
ha
riscontrato
che
moltissimi
cuccioli
sono
morti
oppure
sono
cresciuti
poco.
Inoltre
i
cuccioli,
figli
di
madri
nutrite
con
OGM,
una
volta
diventati
adulti,
non
sono
assolutamente
riusciti
a
riprodursi.
Questo
si
è
verificato
sia
nel
gruppo
che
ha
continuato
a
mangiare
la
soia
OGM
ininterrottamente,
sia
in
quello
che
ha
smesso
di
mangiarla
prima
dell’accoppiamento.
I
topi
femmina
nutriti
con
soia
OGM
hanno
potuto
avere
nipoti
solo
attraverso
le
figlie
femmine
accoppiate
con
maschi
provenienti
dal
gruppo
di
controllo
nutrito
con
mangime
convenzionale
di
laboratorio,
non
OGM.
(Fonte:
www.greenplanet.net).
Ma
c’è
un'altra
notizia
molto
preoccupante
che
riguarda
la
soia
OGM.
Nel
luglio
2001
le
equipe
di
ricercatori
di
tre
Università
e
istituti
scientifici,
nell'ambito
di
un
programma
finanziato
dal
governo
belga,
hanno
trovato
“DNA
di
origine
sconosciuta”
in
campioni
di
soia
RR.
Questo
significa
che
il
genoma
della
soia
analizzata
era
differente
da
quello
descritto
e
brevettato
dalla
Monsanto
e
autorizzato
alla
commercializzazione
nel
1996.
La
Monsanto
era
già
al
corrente
di
questo
e
i
suoi
responsabili
l’avevano
comunicato
all'autorità
di
controllo
britannica
ACNFP.
Sono
state
fatte
diverse
ipotesi
per
spiegare
la
presenza
di
nuove
e
impreviste
sequenze
geniche
nella
soia
RR,
fra
queste
anche
la
possibilità
che
la
soia
transgenica
abbia
iniziato
a
mutare.
E’
un’ipotesi
molto
probabile
in
quanto
molti
scienziati
e
ricercatori
indipendenti
hanno
da
tempo
denunciato
che
la
manipolazione
genetica
può
portare
a
conseguenze
inaspettate
e
imprevedibili.
A
causa
della
complessità
degli
organismi
viventi,
ogni
modifica
del
DNA
di
un
organismo
può
avere
effetti
a
catena,
impossibili
da
prevedere
e
da
controllare.
Essi
possono
mettere
a
rischio
sia
la
salute
di
chi
mangia
cibi
OGM,
sia
gli
equilibri
dell'ecosistema in cui gli OGM vengono immessi.
Alimentazione e Salute
Associazione SUM
Stati/Popoli Uniti del Mondo
La soia transgenica