NO AL COTONE OGM
FALLIMENTO DEL COTONE OGM IN INDIA 200.000 SUICIDI FRA I
COLTIVATORI DI COTONE OGM
I
coltivatori
di
cotone
hanno
subito
pesanti
perdite
economiche
a
causa
del
fallimento
delle sementi di cotone OGM.
Dalla
relazione
di
Subramanian
Kannaiyan,
attivista
del
Comitato
di
Coordinamento
delle
Associazioni
di
agricoltori
dell'India
Meridionale, al Convegno “Puglia libera da OGM”, organizzato dall’Associazione SUM. (Lecce - 2010)
Vengo
dallo
Stato
del
Tamil
Nadu
(India
meridionale).
L’anno
scorso,
nel
mio
distretto,
sono
falliti
circa
750
acri
di
coltivazioni
di
cotone
OGM
della
Monsanto.
Dopo
aver
dato
due
soli
raccolti
di
cotone,
le
foglie
delle
piante
sono
diventate
rosse,
poi
sono
seccate
e
le
piante
intere sono cadute al suolo.
L'associazione
degli
agricoltori
del
Tamil
Nadu,
di
cui
faccio
parte,
ha
chiesto
al
governo
che
questo
fallimento
fosse
analizzato
dagli
esperti.
Alcuni
ricercatori
dell’Università
di
Agraria
e
delle
Istituzioni
di
Ricerca
Scientifica
sono
stati
quindi
incaricati
di
condurre
un’inchiesta.
Sapete
cos'hanno
detto?
Che
i
semi
sono
perfetti,
ma
gli
agricoltori
non
sanno
come
coltivarli
e
che
il
suolo
non
è
adatto
per
la
coltivazione
del
cotone.
In
realtà
su
questi
terreni
si
coltiva
il
cotone
non
OGM,
con
successo,
da
centinaia
di
anni.
Nello
stesso
periodo,
nella
mia
provincia,
circa
40.000
ettari
di
cotone
OGM
non
hanno
dato
raccolti
.
Gli
stessi
ricercatori
hanno
analizzato
anche
quelle
coltivazioni
nelle
quali
era
stato
usato
lo
stesso
seme
OGM
della
stessa
società,
prodotto
con
la
stessa
tecnologia
Bt
della
Monsanto e hanno dichiarato che il cotone non era stato rovinato dai semi OGM, ma dalle piogge ecccessive dei monsoni.
Dal
Primo
Ministro
all'ultima
persona
nell'Università,
dicono
tutti
che
questa
tecnologia
è
ottima
e
sta
aiutando
i
coltivatori.
Ma
i
coltivatori
di
cotone
nel
mio
paese
si
stanno
suicidando.
Soltanto
negli
ultimi
10
anni
più
di
250.000
coltivatori
si
sono
tolti
la
vita.
Per
lo
più
sono
agricoltori che hanno coltivato il cotone OGM della Monsanto.
Il
70
%
del
cotone
coltivato
in
India
è
cotone
OGM.
I
coltivatori
non
hanno
altre
alternative.
I
semi
originari
che
non
sono
OGM
non
si
trovano
più,
perciò
i
coltivatori
sono
costretti
a
comprare
i
semi
OGM.
Inoltre
il
prezzo
dei
semi
è
aumentato
moltissimo.
È
veramente
costoso
per
gli
agricoltori.
In
sette
anni
la
Monsanto
ha
preso
il
controllo
di
tutte
le
aziende
che
producono
semi
di
cotone.
Fra
queste
la
Mahico
che
era
una
società
indiana,
ora
è
stata
acquistata
dalla
Monsanto,
il
nome
è
rimasto
indiano,
ma
la
società
è
straniera
(americana).
Nelle
nostre
Università
di
Agraria
alcuni
ricercatori
sono
stranieri
e
fanno
ricerche
per
la
Monsanto.
Come
è
potuto
accadere
questo
in
India?
Dovete
sapere
che
l'Agenzia
di
Aiuto
statunitense
USAID,
dà
quantità
ingenti
di
denaro
alle
nostre
istituzioni
scientifiche
per
finanziare
ricerche
sulle
biotecnologie
in
favore
delle
multinazionali.
Inoltre
le
Università
hanno
raccolto
i
semi
dai
coltivatori
per
creare
una
banca
del
germoplasma.
In
questo
modo
i
soldi
provenienti
da
US
AID,
dalla
Fondazione
Rockfeller
e
dalla
Fondazione
Ford
hanno
aperto
le
porte
delle
nostre
Università
alle
società
Mahico,
Monsanto,
Singenta,
Bayer
ecc.
che
possono
così
avere
accesso
ai
semi.
La ricerca nelle Università di Agraria indiane è stata quindi trasformata a favore delle multinazionali. (…)
L’Ente
Alimentare
Indiano
ha
chiesto
il
permesso
di
scaricare
in
mare
grandi
quantità
di
cereali
andati
a
male.
Inoltre
abbiamo
esportato
25.000.000
di
tonnellate
di
cereali
in
Europa
e
Australia
per
nutrire
gli
animali.
Allora
perchè
la
gente
muore
di
fame
mentre
nei
nostri
negozi
c'è
abbondanza
di
cereali?
Non
è
a
causa
della
mancanza
di
produzione.
La
produzione
c'è.
Ma
le
persone
non
hanno
i
soldi
per
comprare il grano. (...)
I coltivatori in India si sono opposti agli OGM nelle colture alimentari.
Nutrire
il
mondo
dovrebbe
essere
responsabilità
dei
coltivatori
dei
piccoli
e
dimenticati
contadini
del
mondo.
Non
è
responsabilità
della
Singenta, Monsanto, Bayer o qualsiasi altra multinazionale.
Esse non stanno semplicemente controllando il seme. Controllare il seme significa controllare la vita dell'umanità.
Concludo
citando
il
Mahatma
Gandhi,
Padre
dell’India:
c'è
abbastanza
per
i
bisogni
di
tutti,
ma
non
abbastanza
per
l'avidità
di
tutti
.
Combatteremo l'avidità delle avide compagnie multinazionali.
IL COTONE BT
VIA LA MONSANTO DALL’INDIA
Migliaia
di
contadini
indiani
hanno
protestato
contro
un
Disegno
di
Legge
che
protegge
gli
interessi
della
Monsanto
e
contro
l’avvelenamento dei loro campi, delle loro coltivazioni, dei loro stessi mezzi di sussistenza, causato dagli OGM.
Nel
tentativo
di
garantire
che
le
multinazionali
produttrici
di
cibo
e
sementi
geneticamente
modificate
mantengano
ancora
una
stretta
mortale
sulla
produzione
alimentare
del
paese,
il
Ministero
della
Scienza
e
della
Tecnologia
del
governo
indiano
ha
redatto
il
Disegno
di
Legge “ Biotechnology Regulatory Authority of India” (Normative per la Biotecnologia).
Il
Disegno
di
legge
"non
rende
obbligatoria
l'etichettatura
dei
prodotti
alimentari
geneticamente
modificati",
ha
detto
Ruma
Ghosh,
un
avvocato
di
Calcutta.
"Si
classificano
alcune
informazioni
come
“informazioni
commerciali
riservate”
anche
i
funzionari
devono
prestare
giuramento di non rivelarle."
Greenpeace India ha detto che il disegno di legge si può chiamare " Legge per la Protezione e la Promozione della Monsanto in India.
L'8
agosto
scorso,
migliaia
di
agricoltori
e
attivisti
provenienti
da
20
stati
indiani
hanno
dimostrato
a
Nuova
Delhi
contro
questo
disegno
di Legge e hanno chiesto la fine degli OGM in India.
Agosto
a
Delhi
è
tra
i
mesi
più
caldi
dell'anno,
con
temperature
che
variano
da
40
a
45
gradi
centigradi.
Eppure,
sotto
il
soffocante
cielo
d'estate,
le
persone
le
cui
voci
si
levarono
insieme
quel
giorno
sapevano
che
non
combattevano
soltanto
per
i
loro
diritti,
ma
lottavano per il diritto di tutti gli esseri umani al cibo sano e sicuro.
Jaswant
Sainhara,
un
contadino
di
53
anni,
in
piedi
con
il
figlio,
ha
orgogliosamente
sostenuto
un
cartello
che
diceva:
"Via
la
Monsanto
dall’India".
Sainhara
ha
detto
di
non
aver
capito
che
cosa
sono
veramente
le
colture
geneticamente
modificate
fino
a
quando
il
figlio
-
che
era
stato
educato
attraverso
una
ONG
locale
–
gli
ha
spiegato
come
funzionano
il
cibo
e
i
semi
OGM.
"
Per
anni,
ho
visto
diminuire
il
rendimento
dei
miei
raccolti.
-
ha
aggiunto
Sainhara
-
Dove
era
il
forte
cotone
resistente
alle
malattie
che
mi
era
stato
promesso
dai
venditori
di
semi?
Ho
potuto
vedere
con
i
miei
occhi
il
deterioramento
evidente
della
qualità
del
suolo.
Stavo
avvelenando
la
mia
unica
fonte
di
sostentamento
con
le
mie
mani."
Sainhara
sa
che
deve
camminare
per
le
strade
della
capitale,
Delhi,
e
che
deve
fare
del
suo
meglio
per
farsi
ascoltare
dagli
indifferenti
funzionari.
"Preferirei
occuparmi
dei
miei
campi,
-
ha
detto
-
ma se non cammino adesso, non mi rimarrà nessun campo da coltivare."
Jainuddin
Bagra,
un
contadino
che
è
venuto
dal
lontano
Stato
indiano
del
Maharashtra
per
partecipare
alla
manifestazione
dell’8
agosto,
ha
detto
che
non
si
muoverà
fino
a
quando
non
avrà
la
certezza
che
il
suo
raccolto
non
avvelena
il
paese
.
"Nahin
Jayenge (non mi muoverò)", ha detto con fermezza.
Un
altro
contadino
di
quarant’anni,
di
nome
Shankar,
che
è
diventato
l’unico
sostegno
per
la
sua
famiglia
dopo
il
suicidio
di
suo
padre,
ha
affermato:
"Ho
lavorato
come
lavoratore
dipendente
per
pagare
i
nostri
debiti",
ha
detto.
"Ora
mi
rendo
conto
che
non
si
tratta
solo
di
me.
Posso
avvelenare
anche
voi
e
i
vostri
figli
attraverso
ciò
che
coltivo
nel
mio
campo.
Che
cosa
potrà
assolvermi
dall’aver commesso omicidio? "
Che cosa assolverà un governo che è determinato a barattare la salute del suo paese per il solo profitto?
L'India
ha
una
storia
lunga
e
controversa
con
la
Monsanto.
Il
conflitto
risale
all’introduzione
in
India
dei
semi
OGM
di
cotone
Bt
della
Monsanto nel 2001, quando ai contadini è stato promesso un raccolto di cotone robusto che sarebbe rimasto resistente ai parassiti.
Ma
i
contadini
non
sono
stati
informati
dei
lati
negativi.
Per
cominciare,
le
sementi
OGM
hanno
costi
proibitivi
perchè
le
aziende
come
la
Monsanto
fanno
pagare
un
sovrapprezzo
per
compensare
i
costi
di
ricerca.
Ma
i
semi
OGM
sono
stati
propagandati
come
"semi
magici"
e
le
tattiche
di
marketing
aggressive
hanno
fatto
in
modo
che
molti
agricoltori
ne
fossero
vittime.
Ai
contadini
è
stato
detto
che
l'alto
costo
dei
semi
sarebbe
stato
compensato
dall’alta
resa
dei
raccolti
e
dal
risparmio
sui
pesticidi.
Ben
presto
gli
agricoltori
si
sono
resi
conto
che
il
cotone
Bt
non
è
affatto
resistente
ai
parassiti
(come
era
stato
promesso)
e
che
il
loro
tradizionale
metodo
di
lotta
contro
i
parassiti non era più efficace contro i dannosissimi “bollworms” che hanno cominciato ad attaccare i loro raccolti.
Costretti
a
comprare
i
pesticidi
della
Monsanto
a
prezzi
elevati,
gli
agricoltori
indiani
hanno
contratto
debiti
imprevisti
che
si
sono
triplicati
quando
i
raccolti
sono
falliti
e
sono
stati
costretti
a
comprare
nuovi
semi
geneticamente
modificati
per
il
nuovo
ciclo
di
semina.
Ma
anche
i loro raccolti successivi sono falliti con allarmante regolarità.
L’introduzione
dei
semi
OGM,
che
è
stata
propagandata
come
una
rivoluzione
per
far
aumentare
la
quantità
di
cibo
in
India,
si
è
trasformata
in
un
circolo
vizioso
di
debiti
forzati,
povertà
e
suicidi
di
massa
che
alla
fine
hanno
portato
il
problema
all'attenzione
nazionale.
Una
regione
dello
stato
indiano
del
Maharashtra
è
stata
chiamata
"cintura
del
suicidio"
e
il
Ministero
dell'Agricoltura
indiano
ha confermato che "più di 1.000 agricoltori si tolgono la vita qui ogni mese."
Il
“Centro
per
i
Diritti
Umani
e
la
Giustizia
Globale”
che
fa
parte
della
Facoltà
di
Giurisprudenza
dell’Università
di
New
York,
ha
dichiarato
in
un
rapporto
che
"più
di
un
quarto
di
milione
di
contadini
indiani
si
sono
suicidati
negli
ultimi
16
anni,
la
più
grande
ondata
di
suicidi registrati nella storia umana. "
Ciònonostante,
il
governo
ha
continuato
a
permettere
ad
aziende
come
la
Monsanto
di
utilizzare
i
campi
del
paese
e
l'approvvigionamento alimentare, come un laboratorio gigante per i suoi pericolosi esperimenti.
Nel
2010,
dopo
le
numerose
proteste
di
massa,
il
governo
ha
vietato
la
coltivazione
commerciale
della
melanzana
Bt
-
prima
coltura
alimentare
indiana
OGM.
La
melanzana
Bt
è
stata
sviluppata
in
collaborazione
con
la
società
Mahyco
(filiale
indiana
della
Monsanto)
e
l'Università di Scienze Agricole a Dharwad e Coimbatore, nel Tamil Nadu.
Ma
l’India
non
ha
ancora
superato
il
pericolo
dei
cibi
OGM.
La
Monsanto
ha
condotto
ricerche
e
prove
in
campo
aperto
sulla
biosicurezza del suo mais geneticamente modificato che potrebbe essere preso in considerazione per la commercializzazione in India.
L'India
non
è
sola
nella
sua
protesta.
La
consapevolezza
globale
dei
pericoli
degli
alimenti
OGM
ha
prodotto
nel
maggio
scorso
una
Marcia
contro
la
Monsanto,
alla
quale
hanno
partecipato
2
milioni
di
persone
in
tutto
il
mondo.
La
prossima
azione
globale
è
prevista
per
il 12 ottobre.
FONTE:
http://www.nationofchange.org/battling-india-s-monsanto-protection-act-farmers-demand-end-gmos-1377007676
Amrita Bhoomi
Associazione SUM
Stati/Popoli Uniti del Mondo
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